lunedì 24 novembre 2008

Keep holdin' on

Il Guardiano del faro pensa che a volte nella vita arrivino dei momenti nei quali viene messo alla prova.
Gli viene chiesto di fare un salto un pò più lungo del solito, per misurare quanta forza ha per arrivare dall'altra parte. Prima di saltare però affiorano mille incertezze e mille resistenze, che per poco non gli fanno perdere la concentrazione nel salto; pensa di non farcela, di non averne la forza, di non avere abbastanza di tutto per un esame del genere.

Deve solo realizzare che è proprio in un momento come questo che deve dare il massimo e trovare dentro di se lo stimolo che non verrà mai dal mondo intorno a lui. E' così che si cresce e si diventa più forti.
Troppo facile mollare, anche se l'alibi è quesi dietro l'angolo, troppo facile rinunciare.

Forse gli serve solo un pò di tempo, per prendere le misure e ritrovare l'equilibrio.
E il salto verrà da sè.

lunedì 17 novembre 2008

Far away on the other side

L’ultima volta che la vidi avrò avuto 8/9 anni.

Ero nello spogliatoio della palestra, col body rosso e i codini coi nastri colorati; il saggio di ginnastica artistica era appena finito. Era giugno.

Le mamme delle mie amiche si affaccendavano intorno alle loro figlie, aiutandole a cambiarsi e a rimettere tutte le cose nelle loro borse. C’era anche mia mamma, che invece cercava di capire come mai io stessi piangendo come una fontana.

Piangevo perché mi sentivo tradita. Lei, la maestra di ginnastica che mi aveva insegnato a fare le capriole sulla trave, ci aveva appena detto che quello sarebbe stato l’ultimo saggio con noi. Aveva intenzione di sposarsi e quindi di smettere con il corso.

Probabilmente ce lo aveva detto solo all’ultimo perché diversamente avremmo passato tutto l’anno accademico con la malinconia. Per me fu una specie di trauma, di colpo basso. A 8 anni queste cose non le capisci, l’unica cosa che capisci è che la tua maestra non ti vuole più.Ancora non mi spiego come facessero le altre bimbe mie amiche a non piangere. Continuavo a ripetere a tutte: “La Patty va via!! La Patty va via!! Non sei triste?” e queste mi rispondevano di si. Ma l’unica a piangere ero solo io.

L’ho rivista sabato, dopo 22 anni.

L’ho riconosciuta subito, nonostante tutto questo tempo. Non saprei dire quale dettaglio abbia collegato questa signora sulla 50ina alla mia maestrina di ginnastica artistica. Fatto sta che il mio cervello ha fatto un rewind pazzesco e mi ha riportato là, sulla trave, con le gambe che mi tremavano e lei che mi teneva stretta per impedirmi di cadere.

Lei ovviamente non si ricordava di me, ma per me è stato bellissimo rivederla e parlarle da “persona grande”.

Però c’era una cosa che avrei voluto dirle ma che non le ho detto. Lei non sa infatti che tutte le volte che ascolto Moonlight Shadow, colonna sonora del mio primo saggio di ginnastica artistica del 1984, mi viene ancora in mente lei, anche a distanza di 24 anni.

www.youtube.com/watch?v=8bOLkPbPCbk

lunedì 10 novembre 2008

Festival della Danza Orientale - Riccione 2008

Non ho ancora scritto nulla del mitico week end con le Azadeh a Riccione, in occasione del V Congresso Internazionale della Danza Orientale.

Beh è stato mitico come l'anno scorso, anzi forse qualcosina di meno, perchè l'anno scorso c'era Tamallyn Dallal che per me è stata un'autentica rivelazione.


L'esame per fare i master class l'ho superato, ma secondo me più per pietà che per meriti reali. Penso di avere ballato da schifo, la simil-coreografia che mi ero preparata me la sono completamente scordata, e quindi ho finito per improvvisare quasi tutto. Va beh... E' stata la presenza di Sandy d'Alì che mi ha messo in crisi. Lei è una delle mie danzatrici italiane preferita.

Volendo raccontare l'aspetto danzereccio, Mona Habib (la guest star) è stata veramente fenomenale: coreografie non difficilissime, ma di un'eleganza estrema. Mi è piaciuta veramente tanto... e poi quando ci faceva riscaldamento ci guardava e sorrideva e automaticamente veniva da sorriderle anche a me.

Sandy è stata un vulcano come sempre, cavolo, mi mette addosso una carica incontenibile e andavo come un treno!

Sarah Shahine invece la conoscevo poco, le coreografie che fa mi piacciono da morire, ma sono difficilissime. Per me ci vorrebbero almeno 2 ore per impararle, 1 ora e mezzo è troppo poco. Peccato...

Qualcosina siamo riuscite a portare a casa, qualche passo nuovo e combinazione che sicuramente infilerò in una qualche coreografia nuova.

L'aspetto Azadeh invece è il solito Carnevale: a parte la mummificazione della Marizia (di cui è possibile vederne una diapositiva):


il resto è stato un tripudio di streghe, vampiri, diavoletti vari per la serata del 31 ottobre:

Madonna che ridere!!! Io con la parrucca mora però non stavo male... quasi quasi mi tingo


Ma il bello di noi Azadeh è che riusciamo anche ad essere gnocche, quando vogliamo:


Insomma, lunedì mattina avevo una discreta dosa di nostalgia nel sangue, ma sono sicura che ci saranno altre 10.000 occasioni per stare ancora insieme.