mercoledì 27 ottobre 2010

La bussola

La fotografia è un'arte con possibilità di espressione praticamente infinite.
Ci ho pensato, e secondo me questo suo essere "infinita" mi frena.
Io avrei bisogno di un inizio e di una fine per sapermici orientare, per sapere a che punto del cammino sono.
Forse è proprio per questo che ancora non ho trovato la mia direzione, vago un pò a spanne, a sentimento... non seguo indicazioni, perchè non ce ne sono e nessuno può darmele.
La bussola posso carcarla solo dentro di me.

lunedì 25 ottobre 2010

Rotture di balle

Che rottura di palle oggi... cielo grigio e acqua a non finire.
E per fortuna, dico io, che queste atmosfere da pieno autunno le godo abbastanza... non voglio immaginare come potrei sentirmi se preferissi le "scontate" giornate estive di sole.
Oltretutto, oggi sono rientrata in ufficio dopo 3 gg di ferie (senza contare il week end, ovvio) e quindi avevo qualcosa come 40 email a cui rispondere, più tutte le menate dei colleghi che hanno sapientemente tenuto in caldo per il mio ritorno. Che gentili...
Inoltre, giusto per completare il quadro, la solita collega che si crede Dio in terra era più acida del solito. Io mi chiedo come faccia. Ti rivolge la parola come se fossi merda, quando le ripondi cortesemente (e intendo cortesemente sul serio... non in senso ironico) che hai un pò da fare a cercare di smaltire gli arretrati, ti sbatte la roba sulla scrivania e se ne va stizzita mandandoti a cagare tra le righe. Cioè non te lo dice perchè dopotutto è sempre Dio in terra, e quindi non si abbassa a questi sentimenti umani, ma in un qualche modo si adopera perchè il messaggio ti arrivi bello chiaro comunque.
Io lo so qual'è il suo problema, ma non lo dico.

E così insomma... l'importante è che le 8 ore siano comunque passate.

Ora devo solamente escogitare un sistema per mangiare qualcosa anche se non ho nulla in casa, accendere la tivù e rilassarmi sul divano.

Continua a piovere, ma adesso mi piace.

mercoledì 20 ottobre 2010

Recensione: La città che profuma di coriandolo e di cannella

di Marie Fadel e Rafik Schami
ISBN: 9788811685999


La città che profuma di coriandolo e di cannella è Damasco, raccontata dalla sorella dell'autore che qui vive, mentre quest'ultimo ne è stato esiliato per motivi politici.
Marie racconta e descrive a Rafik la vita della città, attraverso i personaggi che abitano i suoi vicoli e i profumi che invadono le sue case e le sue botteghe. Ci sono innumerevoli storie che si intrecciano tra di loro e altre che percorrono vie rette e solitarie; storie felici e fortunate, condite di amore e spezie, ma anche storie di disperazione e rassegnazione da un mondo non molto diverso dal nostro, dopotutto.

Le storie vengono condite, è proprio il caso di dirlo, da ricette tipiche damascene: dal tabbuleh all'hummus, dal kebbeh ai falafel.
E' proprio da queste ricette, o meglio dal modo in cui vengono riportate, che si percepisce nettamente l'amore e l'attenzione che questi personaggi ripongono nelle loro tradizioni e nella loro cultura. Gli ingredienti devono essere scelti con cura ed essere preparati con il tempo necessario, ogni passaggio, anche se sembra insignificante, ha una sua precisa importanza nella riuscita del piatto.
Buona lettura!

martedì 12 ottobre 2010

Chiuso a chiave

Il Guardiano del Faro si è chiuso dentro.
Fuori c'è il vento, c'è la tempesta, fuori la pioggia si schianta contro i vetri ben chiusi.
Non vuole sentire le urla del vento, non vuole vedere i gabbiani in balia delle correnti nè il grigio delle nuvole gonfie di elettricità.
Il Guardiano del Faro è stanco di tutto ciò che sente e vorrebbe urlare, vorrebbe scappare ma non sa dove andare; il suo Faro è il rifugio migliore, le sue pareti sono muri solidi e sicuri.
Capisce che non ha bisogno di scappare, basta solamente chiudere bene a chiave.