martedì 1 giugno 2010

Riflessioni sulla fotografia

E così, finalmente, mi sono lanciata in quella che ho sempre considerato essere una cosa più grande di me.
Fare una mostra fotografica, anche se "solo" con 5 foto, anche se in una location non proprio centrale, è una bella sfida; significa scoprirsi, significa aprire una parte del proprio cuore al mondo esterno, a persone che non conosci e che non ti conoscono, che hanno un loro vissuto personale e, sopratutto, una loro personale sensibilità.
Questa cosa della sensibilità l'ho messa per ultima, ma certamente è la cosa più importante.
Ci sono persone che vedendo un'immagine si fermano lì dove sono, altre che invece riescono a sollevare i piedi da terra per lasciarsi trasportare dove l'immagine stessa suggerisce loro.
Era a queste persone che mi interessava mostrare le mie fotografie.

Essendo la prima mostra della mia vita avevo un serio dubbio che il mio lavoro non venisse capito perchè, anche se per me il senso delle mie foto era più che chiaro, non si sa mai fino a dove può arrivare la fantasia della gente, e la sua sensibilità... Riuscire a comunicare qualcosa, qualsiasi cosa, con una semplice foto per me ha del miracoloso.
Mi sarei ritenuta soddisfatta se anche solo una persona su mille fosse riuscita a percepire una sensazione qualunque davanti ai miei lavori.
E così è stato.

Ogni persona che ha visitato la mia mostra ha avuto sensazioni diverse... Alcune hanno percepito una cosa, altre ne hanno percepite altre. Ognuna ha potuto mettere del suo in quello che avevo voluto rappresentare. Ognuna ha potuto vivere la fotografia in base alle sue impressioni personali, in base alla propria capacità di sognare.

Per me è un miracolo nel miracolo.